sexta-feira, 18 de janeiro de 2013

IL SOGNO CHE RICORDO 17/01/2013


É notte. Non riesco ad identificare il posto e nemmeno so perché ho qualcosa a che fare con Sherlock Holmes ma, in una forma che non ricordo, la sua figura mi accompagna durante tutto il tempo.
Mi trovo in una casa con due ragazzi. Siamo tutti più o meno soci e lavoriamo con il commercio clandestino di dolci. La casa dove stiamo é infatti stracolma di pacchi di caramelle, torte e cose così.
Sherlock Holmes intanto é sempre nell'aria.
Bussa alla porta una ragazza di bell'aspetto e viene fatta entrare da uno dei due ragazzi.
Lei fa un sacco di complimenti alla nostra "attività", fa la simpatica e corteggia sottilmente chi le ha aperto la porta.
Non mi piace, non mi convince ma non lo do a vedere.
Passa del tempo e arriva una terza persona: un uomo che conosce la ragazza.
Parlano, discutono animatamente.
Sherlock Holmes intanto é sempre nell'aria.
Passa altro tempo, arriva una retata della polizia composta da un solo poliziotto vestito come in un film americano. Capiamo che la ragazza ci ha denunciati.
Comincia il caos: il poliziotto si mette anche lui a litigare con la ragazza e con il terzo uomo, che scopriamo essere arrabbiato proprio a causa della denuncia fatta da lei. Sembra quasi che per vendetta la stia per uccidere e il ruolo del poliziotto, in effetti, ci sembra un po' ambiguo.
Noi tre soci intanto ci diamo da fare a modo nostro: uno scappa, l'altro comincia a nascondere alcuni dolci (ma sono davvero troppi, non ce la faremo mai), mentre io corro verso le torte e, con avidità, ne afferro enormi pezzi con le mani e me li metto tutti in bocca. E li mangio mentre penso che tanto ce li sequestreranno comunque, quindi tanto vale ingozzarsi un po' adesso. (Lo giuro, io facevo questo!)
Sherlock Holmes intanto é sempre nell'aria.

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