Mi sento inquieta, i miei pensieri sono attorcigliati in un nodo di stoffa e, a volte, non li capisco neanche io.
Non sono una persona complessa, non più di quanto lo siamo tutti. Funziono in maniera semplice: qualcosa mi preoccupa e l'allegria si sporca, l'attenzione alle cose perde forza, la concentrazione diventa un movimento sfuocato.
E io divento sempre più irraggiungibile.
Chi sono io per voi?
Provo a disfare il nodo.
Non conosco molti modi per farlo, nel mio caso bisogna scrivere e non lo faccio da un po' di tempo, anche se non mi sembra una cosa grave. É più grave il fatto che ultimamente abbia letto pochi libri.
Quando leggo un buon libro, so che lo trovo davvero bello nel momento in cui mi fa venire voglia di scrivere. Quindi "In Asia", per me, é bello.
Provo a disfare il nodo.
Sono qui, a Brasilia. Faccio un lavoro che mi piace molto, ma non mi basta. Lo sto appena assaggiando e non é l'unica cosa che voglio fare. E forse sono ancora tanti, i posti dove voglio andare. Mi sento chiamare dal nord, dal nord-est, dall'est. Nessuno mi chiama concretamente, é chiaro. Però io sento che devo andare.
Dov'é quell'uomo? Quello con la barba bianca di cui parlo sempre? Quello che dovrebbe darmi tanti saggi consigli? Quell'uomo, naturalmente, non esiste. E se esiste mi ha fregato, perché dev'essere qui, dentro di Me. E io non sono molto brava a parlare con Me.
Lo so che andrò. Ma dove? E quando? Il punto é che se continuo a domandare a Sara lei non mi saprà rispondere con grande loquacità. Lo sappiamo tutti che io e lei dovremmo fare un corso di eloquenza.
Non é il "mi domando se".
Dovrei fare un corso di organizzazione delle idee? Catalogazione dei desideri?
INDICE
Desiderio 1: ... no, forse mi vergogno a scriverlo qui, sono ambiziosa.
Non é neanche questo.
Dev'essere quello che posso fare qui: le prime cose in direzione di un lì.
Ora ne faró un elenco:
però adesso devo andare.
continua.
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