adoro quando qualcuno mi dice di aver letto qualcosa del blog. mi fa venire voglia di scrivere qualcos'altro.
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... qualcosa come un vigile in bicicletta. A Brasilia. Di notte. Al mio vecchio indirizzo.
Poco meno di un anno fa ho cambiato casa. Non mi sono trasferita lontano, anzi, posso dire di essere vicinissima al mio ex-indirizzo.
Eppure, nelle mie notti, qualcosa é cambiato.
Abito nell'Ala Nord di Brasilia, nella "quadra 712 - bloco E", e qui fuori, il vigile in bicicletta con il fischietto, la notte, non passa. Al mio vecchio indirizzo invece, passava e passa ogni giorno, più o meno intorno a mezzanotte e per più di una volta.
Non l'ho mai visto in faccia e nemmeno a figura intera, ma l'ho immaginato in tutti i modi.
Cosa fa lo so: sale e scende in bicicletta per strade possibilmente circospette fischiando in continuazione per dare un avvertimento generale tipo "attenzione attenzione, state buoni perché il vigilante sta passando!".
Una della pareti della mia camera dava sulla strada, per cui ascoltavo sempre il suo "FiiiiiIIIIIIiiiii" che da debole diventava forte e poi debole e poi spariva nel nulla.
Se nel momento in cui lo udivo cinguettare, ero nella mia stanza, ne immaginavo le sembianze guardando il soffitto, e vedevo un vigilante felice e tutto colorato pedalare tra la strada e le stelle. Se lo ascoltavo dalla mia stanza e guardando il soffitto, ma con un po' di malumore, pensavo: "ma questo signor vigilante, non ha paura di andarsene in giro a notte fonda per le crakolandie di Brasilia, piene di figure oscure dietro gli angoli con, come unica arma, un fischietto? Non é mai stato bastonato?", non che sia comune bastonare la gente qui, sono io che immagino così un buon attacco a un ciclista.
Altre volte invece, se ero in cucina con qualcuno e mi accorgevo che lui stava arrivando, spalancavo gli occhi e dicevo tutta contenta: "il vigilante!", senza contagiare il mio quasi entusiasmo a nessuno.
Una volta sono anche corsa alla porta per cercare di vederlo, ma non ho fatto in tempo e mi sono dovuta accontentare del suo piede sul pedale e della ruota posteriore della bici. Poi un giorno l'ho scorso da lontano da sopra una macchina, e ho pensato con grande creatività "é proprio un omino in bicicletta!", ma il viso é rimasto un mistero.
Questa storiella l'ho scritta proprio male. Scusatemi, era tardi e avevo molto sonno.
ResponderExcluirmi fai pensare ai tempi quando nn avevo scritto 'noioso scettico' sulla faccia. primi tempi a cagliari, mille fotò, passeggiate in ore, ore davanti a scelta infinita di pasta in negozio e budget limitato ad un paio d'euro al giorno
ResponderExcluirio posso vedere scritta la parola scettico... ma la parola noioso proprio non la vedo :) . E adesso in Danimarca davanti a cosa le puoi passare, le ore? :)
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